Ecco un interessante articolo sui MAKERS, pubblicato dal CORRIERE DELLA SERA.
Hanno un computer, una stampante 3D e un paio di strumenti di precisione. E, sempre più spesso a casa loro, realizzano prototipi fai–da–te di qualunque tipo di oggetto. Sono i cosiddetti “makers”, gli artigiani del digitale. Quelli che amano ideare i propri oggetti da soli per poi costruirli controllando l’intero processo di produzione.
Una figura, quella dell’artigiano “moderno”, che molti davano per scomparsa, per via del consumismo di massa e della tendenza delle aziende a trasferire all’estero la produzione per risparmiare sulla manodopera. E che, invece, non solo non è sparita, ma si sta reimmettendo sul mercato completamente rinnovata, resa ancor più forte dalle nuove tecnologie.
Ha fatto storia anche Sandro Tiberi, noto come “il maestro cartaio digitale” di Fabriano, nelle Marche. Entrato nelle cartiere trent’anni fa, si è messo in proprio. Oggi utilizza le nanotecnologie idrorepellenti e le applica alla superficie della carta che, in questo modo, diventa resistente all’acqua e all’olio. Non solo: produce, per esempio, la carta anti–contraffazione con un chip all’interno. “Creo prodotti di altissimo livello utilizzando materie prime pregiate, puntando sull’innovazione, sul design e proiettando questo mestiere nel futuro”. Perché è questo che fanno i makers, gli artigiani del digitale, come è ben descritto ne “Il Manuale del Maker” di Andrea Maietta e Paolo Aliverti : “Il maker è una persona che prova piacere nel costruire oggetti con le proprie mani, con la propria inventiva, la propria tecnica e le proprie abilità. Il maker fa quello che gli artigiani fanno da secoli, con l’amore per il proprio lavoro e per la propria arte, con il supporto delle nuove tecnologie: è un artigiano digitale, che utilizza nuovi strumenti per reinventare una professione che sta scomparendo”.
In fondo, come diceva il filosofo francese Claude Lévi-Strauss, l’artigiano è “il principe degli innovatori”. E che sia attraverso la lavorazione del pellame, il ricamo su un tessuto o la realizzazione di app e di gioielli in 3D, alla base del suo mestiere ci sono sempre la creatività, l’ingegno e l’abilità. La differenza è solo che quest’ultima un tempo era manuale e oggi è anche tecnologica.